SIAMO STORIE, COMMEDIA MUSICALE SULL'AFFIDO DEI BAMBINI VENERDI 19 OTTOBRE AL TEATRO POLIZIANO

Venerdì 19 ottobre, al Teatro Poliziano, va in scena il nuovo progetto teatrale della compagnia Tutti e Nessuno. Una storia inedita, con musica, band live, ballerini, cantanti. Dopo un lavoro di confronto con i Centri Famiglia e Centri Affido, con gli operatori sociali dei vari territori e grazie al finanziamento della Regione Toscana, all'organizzazione della Fondazione Territori Sociali Altavaldelsa e della Società della Salute Amiata Senese e Valdorcia - Valdichiana Senese è stata condivisa l'idea di inscenare un lavoro che avesse al centro il tema dell'Affidamento familiare con il duplice obiettivo di promuovere direttamente e indirettamente il prezioso e sempre più necessario strumento dell'affido.

È stata scelta la storia di un adolescente come tanti che crediamo possa rispondere all'obiettivo prefissato; l'occasione di mostrare il lavoro degli assistenti sociali provando umilmente, non tanto a demolire il fastidioso stereotipo di quello che "toglie i bambini", ma di aggiungere a questo un paio di interrogativi: 'toglierli a chi?" e "per metterli dove?".
Abbiamo volutamente scelto una storia familiare che rappresentasse quel limbo, talvolta frustrante, altre più chiaro, tra bianco e nero e colori in cui si muovono gli operatori sociali, dove le scelte non sono così facili e immediate, dove da soli non si va da nessuna parte e dove la rete, il dialogo, l'apporto di molti altri attori, faticosamente coinvolti, rappresentano, talvolta, l'unica possibilità di essere efficaci.

Tentare di mostrare questo lavoro (quello sociale), così complesso e appassionante, al quale vorremmo riconsegnare non solo la sua dignità ma anche il coraggio di scelte difficili per il bene dei minori, l'unico vero futuro della società. E se intorno hai tante persone e operatori che condividono con te questo cammino allora la scelta non sembrerà più così tanto infausta o incomprensibile a chi diceva fino a poco fa “voi siete quelli che tolgono i bambini”.
Farlo in musica e renderlo accessibile a tutti è stata una scommessa che speriamo di riuscire a mantenere.

TRAMA
"Siamo Storie" è il titolo di questa nuova commedia musicale in due atti di Emiliano D'Ambrosio. La canzone omonima è il tentativo di un genitore di spiegare a un figlio/compagno che la vita è un'avventura da vivere e che c'è una possibilità di scegliere se essere "tetto o foresta coi tuoi rami" e cambiare il corso di una vita... perché "siamo storie in bianco e nero no colori. Storie, sono quelle scritte in un grande libro, la scenografia disegnata da Marco Gandolfi volutamente artigianale (grazie all'opera di Gaetano D'Ambrosio); le pagine si aprono ad ogni cambio di scena a destra e sinistra, tra interni ed esterni, quasi costringendo lo spettatore a seguire come una partita di tennis quel che avviene sul palco.
Storie diverse quelle dei protagonisti che ruotano attorno alla vita dell'adolescente Matteo (Antonio Cordone talentuoso giovane attore), cresciuto con un padre maltrattante, assente anche sul palco e una madre fragile (Tenia Vallerani, eccezionale in questo ruolo) incapace di mettere al primo posto i figli anziché il rapporto patologico con un uomo molto simile ai tanti che il servizio Sociale incontra nel suo lavoro. E poi c'è Iris, sorella minore, spettatrice apparente delle vicende familiari.

Chiara, l'assistente sociale (Elena Persichino, prima voce unica di questa compagnia e bravissima in questa parte), rappresenta un mondo, certamente stressante e carico di emotività, fatto di équipe e, prima ancora, di un gruppo di amici/colleghi (Marco in particolare) che possano supportarsi a vicenda nelle diverse e complesse vicende familiari. Diventare il bersaglio di tutti (espresso nella incalzante e coinvolgente "Help') o il centro di un prezioso lavoro di rete (la scuola, gli amici, l'operatore di strada, la psicologia...) e di dialogo (la canzone che accompagna il cambiamento di queste storie). In mezzo il richiamo facile del gruppo dei "devianti" che altro non sono che i figli, come Matteo, non visti, lasciati soli, aggregati, forti nel gruppo, tra il rap e i murales, uno stereotipo che, purtroppo, ancora oggi a distanza di decenni, torna ad essere di nuovo a con più facilità la realtà di molti ragazzi, tra spaccio e modelli prorompenti. Una storia volutamente realistica, non estrema, facilmente rintracciabile nel nostro quotidiano tra la necessità di intervenire e quella di trovare il momento giusto e le persone giuste perché l'intervento funzioni... Ed ecco Alma, l'affidataria, capace di non cedere alla provocazione e accogliere, di permettere non solo a Matteo, affidato part-time in casa sua, ma a tutta la sua famiglia, indirettamente, di potersi concedere un tempo per ricostruire un dialogo e cambiare il futuro. Non possono mancare i momenti comici caricaturando manie, culture, arroganze, semplicità, fragilità, umanità a colorare la tela di un disegno straordinario quando questo lavoro funziona!

La musica e i testi dell'autore sono stati affidati all'arrangiamento di una grande band dal vivo, impreziosita dalla batteria di Andrea Dilillo che, con gli altri, accetta la sfida di suonare e cantare dal vivo e il rischio più genuino di probabili intoppi piuttosto che arrendersi all'uso di basi registrate in studio. Gli attori - o, per meglio dire, questo magnifico gruppo di persone — hanno affrontato con coraggio lo sforzo di uscire dal dilettantismo pieno di entusiasmo e spavalderia per calarsi pian piano in un vero e proprio spettacolo teatrale che poggia il peso sulle loro forti spalle, capaci di traghettare i propri personaggi, meno improbabili di come esistono nella realtà, fino alla fine di questa storia.