MANI ETRUSCHE
TREQUANDA (Castelmuzio) - Chiesa della Compagnia
Giovedì 20 luglio, ore 21.30
MANI ETRUSCHE
rondò in versi per voce, viola, violino e clarinetto (prima assoluta, commissione 48° Cantiere)
WKO - Camerata degli Ammutinati
Pier Luigi Berdondini testi e voce recitante
Marta Cappetta viola
Beatrice Martelli violino
Michele Fontana clarinetto
Un rondò di radica e germoglio.
La poesia e la voce di un poeta nato nella prima metà del secolo scorso, Pier Luigi Berdondini e la musica composta e interpretata da un compositore, Mattia Dattolo, e da musicisti nati all'alba di questo secolo, Marta Cappetta, Beatrice Martelli e Michele Fontana. Un rondò dei giorni nostri che scava nelle radici e nelle gemme della mano. Etrusca. Mano, dea del manufatto. Mano di mito, mano di arte. In una terra che ha generato specifiche distintività. Dagli etruschi ai nostri giorni.
Il testo è un dedalo di onomatopee e micro sonorità sillabiche in parole distillate per tre arti delle mani etrusche. Argilla, affresco, tela. Tre approdi interpretati in un concerto girandola di preludi, interludi e post ludi.
L'incontro tra la poesia di Berdondini e la musica di Dattolo, spariglia il consumato rapporto poesia e musica. La parola ispira la musica, ma la musica non interpreta la parola. La parola non entra in partitura musicale, la voce non va a tempo, interviene, fuori dal tempo, nella vibrazione. Il suono delle sillabe si affaccia per intuito sulla musica, sensualmente evaporando sul suono delle note.
Un labirinto di sonorità tra contrari osmotici, non a caso presentato in anteprima al Cantiere Internazionale d'arte di Montepulciano. Pier Luigi Berdondini
A rondo of root and sprout.
The poetry and the voice of a poet born in the first half of the last century, Pier Luigi Berdondini, and the music composed and interpreted by a composer, Mattia Dattolo, together with musicians born at the dawn of this century, Marta Cappetta, Beatrice Martelli and Michele Fontana.
A modern-day rondo that delves into the roots and the gems of the hand. The Etruscan hand. Hand, goddess of the artifact. Hand of myth, hand of art. In a land that has generated specific distinctiveness. From the Etruscans to the present day.
The text is a maze of onomatopoeia and syllabic micro-sonorities in words distilled for three arts of the Etruscan hands. Clay, fresco, canvas. Three harbours interpreted in a swirling concert of preludes, interludes and postludes.
The encounter between Berdondini’s poetry and Dattolo’s music decouples the long-standing relationship between poetry and music. The words inspire the music, but the music does not interpret the words. The words do not enter the musical score, the voice is not in time with the music, instead it intervenes out of time, into the vibration. The sound of the syllables leans out on the music by intuition, sensually evaporating on the sound of the notes.
A labyrinth of sonorities between osmotic opposites that, not without reason, premieres at the Cantiere Internazionale d’Arte in Montepulciano. Pier Luigi Berdondini - Translation by Jessica Geminiani